arriverà, vero?
Il momento in cui dirò: ecco, sono sulla strada che volevo percorrere. Ecco, ora posso arrivare a fare ciò che voglio.
Non importa se poi lo raggiungo davvero, "ciò che voglio". L'importante è avere la possibilità di provarci.
La maturità. No, non quella che non arriva mai sconfitta da una moltitudine di originali peter pan. Quella molto più infima e burocratica che ti costringe a sparare nozioni a raffica davanti a una commissione. E chi si ferma è perduto.
E dopo?
Quell'esame non è solo un esame. A me, sembra una porta. Il problema è cosa c'è dopo.
A volte neanche so cosa vorrei che ci fosse.
Vorrei questo, quello. E non ci si accorge che il quello esclude questo. Che se fallisci con questo, quello non lo avrai mai. 
La resa dei conti: i sogni che hai, dei quali hai sorriso, nei quali hai sperato, sopravviveranno al contatto con la realtà? Con i soldi, gli stronzi, i raccomandati, le puttane, i coglioni, ancora i soldi, il mondo.
E tu lo dici, che ce la metterai tutta. E ci credi anche.
Però la paura c'è. La paura di trovarti di nuovo nella gabbia che ti ha tenuta stretta fino all'apertura di quella porta.
"Esci dalle superiori, cambia tutto."
Vero?
E se non fosse così? E se tra un anno esatto stessi facendo le stesse identiche cose, solo con nomi diversi, se abitassi nello stesso posto, se vedessi la stessa gente, se pensassi le stesse parole, se uscendo per strada andassi negli stessi posti.
Il grande fallimento. La grande paura.
Sperando, combattendo perchè il vento del cambiamento passi anche di qua. Possibilmente sotto forma di burrasca, tempesta, catastrofe, cambiamento radicale.

A un passo dal nuovo futuro. A un passo da un terribile presente ripetuto.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

E se tra un anno esatto stessi facendo le stesse identiche cose, solo con nomi diversi, se abitassi nello stesso posto, se vedessi la stessa gente, se pensassi le stesse parole, se uscendo per strada andassi negli stessi posti.


E' proprio quello che capita la maggior parte delle volte (me compreso).
Per indecisione, paura, briga, si finisce per scegliere la strada più rassicurante, quella che mette meno in crisi le nostre abitudini consolidate.

Solo che poi ci si pente, quando si capisce che si sarebbe potuto usare quel tempo per qualcosa di nuovo e sconosciuto, forse migliore, di certo utile.

Quindi, se ne hai la possibilità, PARTI. Non è la panacea di tutti i mali, ma credo che difficilmente si torni peggiori di prima.

Ma vedo (e leggo) che l'intraprendenza non ti manca.. ;-)

E se tutto va bene farò la stessa cosa, anche se con qualche anno di più e probabilmente in modo un po' diverso..


Perchè come diceva un uomo saggio come S. Agostino (qualche religioso furbo esiste..):
"Il mondo è un libro, e chi non viaggia ne conosce solo una pagina"...

Luca Fornasari ha detto...

Cambia tutto, non necessariamente perché esci dalle superiori penso; certo trovarsi davvero in mano il proprio futuro aiuta a farsi le domande giuste.

Per me è cambiato tutto - pian piano, in realtà, come tutti i grandi cambiamenti - quando mi sono reso conto di come sia, in fondo, poco scontata la vita.
Me ne sono reso conto davvero - sì lo so che in momenti del genere è abbastanza ovvio - quando mi portavano via in ambulanza col cuore a 200, la mascherina dell'ossigeno e l'infermiere che continuava a spegnere l'allarme della tachicardia, e io guardavo fuori dal finestrino le montagne più belle del mondo immerse nel sole, e mi sentivo uno strano mix di paura e felicità...
No, ora decisamente non ho paura di ritrovarmi a vivere sempre nello stesso modo. Non ho nessuna intenzione di passare in modo banale dei giorni che sono unici.
Naturalmente non è la chiave della felicità eterna, sarebbe troppo facile!! Però mette voglia di vivere, e non tanto di fare qualcosa in particolare: non mi importa poi tanto se finita questa università farò il ricercatore, o il fisico, o il professore, o il politico, o il contadino - o tutto questo insieme -: ho solo voglia di vivere ognuno dei giorni che verranno, possibilmente facendo sì che meritino di essere ricordati. E di riuscire a fare un po' di spazio nella mia vita alle persone che incontro, anche (e soprattutto).


Ok, ora forse ho accumulato abbastanza sonno da avere qualche possibilità di dormire, stanotte...
Buonanotte!

Luca Forna

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