è dedicata a te.
A te che non si sa chi sei e cosa fai, dipende dalla maschera che indossi. A te che ti piacciono i costumi strani, le stoffe assurde, e che ti piace che i tuoi figli chiudano tutto in una valigia malandata. A te che il sipario ti piace rosso, pesante, di velluto e con i riflessi d'oro. Che le assi le ami scricchiolanti sotto i passi. Che le voci si devono sentire là fino all'ultima fila.
A te che forsespero sarai il mio futuro. Che tutti pensano che finisci lì, sul confine tra palco e platea e no, non lo sanno ciò che c'è dietro. Ciò che c'è sotto. E l'orchestra e i camerini e i corridoi e la sartoria e gli uffici e quella stanza enorme che sta sotto le assi piena di corde di pesi di sacchi che chissà se ne muovi uno che succede, e le scenografie abbandonate oggi dove vuoi andare? c'è il reame e il mare e il castello e il sogno e. Da qualche parte qualcuno accorda, qualcuno canta, qualcuno urla, qualcuno scappa, qualcuno non vuole più andare via. 
A te che le tue dita sono le quinte. Cosa nascondono stavolta? l'assassino è lì, nella terza a sinistra. L'angelo è lì, nell'ultima a destra. E sarà la bambina ad uscire da quello spacco di cartone, proprio lì, di fronte al centro. Si scontreranno sotto un riflettore accecante. Si odieranno si uccideranno si ameranno si urleranno che non doveva andare così e poi, insieme, rideranno.
Un inchino, e spariranno.



A te Teatro, dedico la mia vita.
Brindisi, applauso, sipario.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS
Read Comments

0 commenti:

Posta un commento